Le mailing-list

Sono elenchi di persone interessate allo stesso argomento che si iscrivono ad un server gateway che istituisce mailing list tematiche. Esse sono divise per argomenti costanti, oppure offrono un argomento variabile ogni "certo tempo":settimana, mese, etc.

Le mailing-list possono essere monodirezionali o bi-direzionali. Nel primo caso con un rapporto uno a molti il server invia delle comunicazioni agli utenti (Es. un corso per lavorare a maglia, consigli per tenere un acquario, etc.), nel secondo caso gli utenti intervengono direttamente nella discussione, di fatto rispondendo alla mailing-list e quindi inviando un messaggio di posta elettronica a tutti i sottoscrittori di essa. In questo caso in mailbox vi arriveranno tutti i messaggi di ciascuno degli utenti che ha ritenuto opportuno intervenire.

Le mailing-list dunque funzionano, come abbiamo visto, per l'invio di un messaggio a pi� destinatari. Una piccola mailing personale, rivolta ad utenti conosciuti, pu� usarsi con il normale software di posta elettronica, ma quando le dimensioni superano un normale controllo, si ricorre ad una mailing-list vera e propria, collegata in gateway con un server che offre questo servizio gratuitamente. Con l'avvento dei newsgroup, ora anche italiani, le mailing list perdono il loro significato originario, giacch� questi ultimi sono di pi� facile consultazione, non riempiono la mailbox, sono consultabili senza la necessit� di iscriversi o cancellarsi, come vedremo in dettaglio, ed infine non offrono immediatamente indirizzi di posta che vengono utilizzati per lo spham.

L'inconveniente maggiore, a mio avviso, � quello di ricevere una risposta da ciascuno dei componenti della lista bi-direzionale (una delle regole tipiche dei newsgroup �, infatti quella di non ripetere il messaggio al quale si risponde). Le mailing list, rimangono comunque uno strumento molto utile per coprire un tipo di comunicazione intermedia tra l'E-mail da un utente ad un altro, ed il ricorso ai newsgroup.

Se avete un minimo di esperienza in Internet, quanto detto fin qui vi sembrer� far parte soltanto dei buoni propositi che non vengono sempre rispettati. Esistono infatti delle ditte commerciali che violano costantemente la mailbox per farsi pubblicit�, ed altre che cercano indirizzi di mailbox validi da rivendere alle ditte interessate.

Questi "pubblicitari senza scrupoli" operano con robot che cercano indirizzi postali ovunque, anche sui newsgroup, li inseriscono nel campo B.C.C. che ormai ben conosciamo, e da un singolo messaggio producono migliaia id messaggi diretti agli indirizzi e-mail di mezzo mondo.

Costoro operano in base al solo criterio quantitativo e quindi potrete essere bersagliati dalla pubblicit� di uno studio dentistico americano anche se certamente non potrete mai essere un loro cliente (questo caso va certamente citato come il pi� divertente ed il pi� utile esempio dell�inutilit� di ogni forma pubblicitaria non mirata).

Spham

Questo fenomeno � detto "SPAM" dal quale deriva l'americano "SPAMMING" e l'italianizzato "SPAMMARE". L'etimologia � quanto mai curiosa: secondo alcuni si riferisce al semplice concetto di spalmare inteso come sparger e ovunque, secondo altri nasce invece dal nome commerciale della prima ditta che � ricorsa a questo vietato, quanto non sanzionatissimo metodo pubblicitario. Questa ditta produce carne in scatola da spalmare "SPAM HAM" ed � divenuta famosa solo come disturbatrice mondiale.

Ricevendo un messaggio di "Spam" � sempre opportuno non rispondere, nemmeno alla specifica richiesta di rispondere "rimuovetemi dalla vostra lista". In questo modo, oltre ad essere costantemente ignorati, confermerete la validit� della vostra mailbox ed entrerete a piena titolo nella lista degli indirizzi postali validi detenuti, dagli spammatori di mezzo mondo.

Il fenomeno, per quanto fastidioso, non assume dimensioni allarmanti. I messaggi SPAM sono in genere legati alla vostra connessione ad un sito oppure alla vostra comparsa sui newsgroup. Soprattutto in Italia, ancor pi� dall'entrata in vigore della c.d. legge sulla privacy (L.685/97) il fenomeno ha assunto dimensioni notevolmente ridotte rispetto al passato.

Ci� nonostante, molti usano un semplice ma efficace rimedio antispam. Alterano il proprio indirizzo postale aggiungendovi delle lettere. In questo modo i robots che leggono i newsgroup per reperire destinatari di una campagnia pubblicitaria, memorizzeranno indirizzi postali che non esistono. Questa aggiunta, si badi bene, deve essere sempre fatta dopo il simbolo "@", nella parte relativa al nome del dominio, e mai prima riferendosi al nome utente. La differenza � fondamentale, se non alterate il nome del dominio, ma il vostro nome utente, voi non riceverete ugualmente i messaggi di posta non desiderati, ma il dominio cui fate riferimento si trover� pieno di questi messaggi inviati a destinatari sconosciuti. Se, invece alterate il nome di dominio, il messaggio non trover� alcun destinatario e spirer� senza arrecare danno alcuno, senza occupare spazio sul server del dominio cui fate riferimento.

Quando scrivete un messaggio, per essere reperibili dal vostro interlocutore umano, aggiungerete in fondo: "Per rispondere togli ""yyy" dall'indirizzo. In questo modo il robot legger� l'indirizzo alterato e non potr� raggiungervi, mentre l'umano interpretando quanto scrivete sul fondo del messaggio, riuscir� a contattarvi. E' quindi opportuno che non insieriate l'indirizzo esatto nel corpo del messaggio se volete essere a prova di robot.

Un ultimo consiglio, questa volta scherzoso, mutuato dall�esperienza, per alterare l�indirizzo non aggiungete "xxx". Tempo fa una serissima utente lamentava di essere vittima di messaggi sconci e disgustosi, ad altro contenuto, erotico da parte degli utenti di ogni nazione ivi compresi quelli che non avevano neanche discusso con lei di alcuni argomenti che venivano dibattuti sui newsgroup. Ebbene, l�aggiunta casuale che ella aveva scelto come soluzione antispam, � sinonimo, in internet di "Extreme Hardcore", ecco perch�, a mio avviso, tanti utenti si divertivano a rimuovere quell�aggiunta e rendere� il peggio di s� stessi. Allo stesso modo, sia pure per motivi diversi ritengo sconsigliabile aggiungere "nospam" "togli" "togliere" o cose simili, che stanno diventando delle regole ed in quanto tali col tempo non sono a prova di robots. In fondo per contrastare un algoritmo c�� bisogno soltanto di un po� di fantasia!!!

Questi sono gli unici sistemi anti-spam utilizzabili in modo efficiente e senza dare fastidio ad altri utenti. Per chiarire i rischi che si corrono inventandosi altri sistemi, ricordo alcuni esempi: alcuni utenti anzicch� alterare la parte dell'indirizzo relativo al proprio provider, alterano la parte relativa al proprio nominativo, ma, in questo modo hanno intasato il server del proprio provider vedendosi sottoposti al rischio di veder disdetto il proprio abbonamento. Un messaggio rivolto ad un utente insistente, infatti, rimarr� sul server in attesa che l'amministratore provveda a rimuoverlo. Detto in parole povere: essi non riceveranno un messaggio non richiesto, ma si danneggeranno da soli, appesantendo il server del proprio provider e quindi diminuendo la disponibilit� delle risorse delle quali essi stessi fanno uso. Un caso divertentissimo di anti-spam che non dimenticher� facilmente � quello di un [email protected] che utilizzava come indirizzo alterato [email protected]. La geniale trovata di questo utente, che se ne fece vanto su un newsgroup, non solo intasava di messaggi indesiderati il proprio provider, ma faceva confluire questi messaggi dritti dritti nella casella postale del malcapitato utente [email protected] che era soltanto vittima dell'incompetente inventiva di un genio mancato di fine millennio�!

La mia personale esperienza mi ha fatto vedere lo spam come un fenomeno per nulla allarmante: ho sempre rinunciato ad alterare l�indirizzo ricevendo messaggi pubblicitari del tutto sopportabili in peso e numero e potendo riscontrare che erano proporzionali ai messaggi che inviavo sui newsgroup, quindi, in definitiva scoprendone la fonte e la causa.

Quello dello Spham, comunque, � soltanto uno dei mezzi di disturbo tipici via e-mail: � il pi� temuto ed il pi� diffuso, ma ne esistono altri ancor pi� "nocivi" e non altrettanto conosciuti pur essendo altrettanto tipici ed arci noti: le mail fast money e le virus mail.

Fast-money e virus mail

I messaggi del tipo "Fast-Money" sono delle catene di S. Antonio che garantiscono un sistema per diventare miliardari come uno sconosciutissimo ed anonimo "Pinco Pallino" che vive sempre dall'altra parte del pianeta, o pi� spesso in zone desertiche; le virus mail sono messaggi che avvisano gli utenti sprovveduti di non aprire una E-MAIL avente un certo nome , altrimenti si rovina la memoria del computer, scoppia il telefono o si incendia la casa. Questa minaccia di virus � la pi� grande bufala telematica di tutti i tempi e spesso miete le sue vittime anche tra utenti mediamente capaci, perch� vanta fonti referenziatissime quali la Microsoft, od altre multinazionali che non hanno mai lanciato alcun tipo di allarme di questo tipo. Se poi la fonte � reale, significa che costoro, in una pausa di lavoro, si stanno prendendo gioco del mondo intero. La cosa pi� interessante da osservare � inerente l'aspetto "sociale" di questi due fenomeni (se mi si consente il termine). Le virus mail sono nate molto probabilmente con il nobile intento di ostacolare il diffondersi delle adesioni alle mail fast-money. Probabilmente l'unico motivo che era rimasto per convincere che con dodicimila lire non possono guadagnarsi dodici miliardi, e frenare le adesioni alle catene di S.Antonio, si ritenne essere quello di comunicare che le mail fast-money contenessero un virus.

Ebbene questo nobile intento ha provocato un effetto probabilmente ancor pi� deleterio del fenomeno che voleva frenare: se il buon senso permette che non tutti aderiscano ad una catena di S. Antonio, certamente "tutti" temono che il proprio computer venga infettato da un virus. Essendoci una continua evoluzione di Internet e dei suoi utenti e quindi dei neofiti che vi si avvicinano, nelle virus mail inciampano sempre nuovi utenti pronti a farsi affascinare dalla fantascienza. L'effetto della virus mail � che essa rimbalza da una parte all'altra del mondo sprecando risorse ed essendo essa stessa un vero e proprio "virus" per la rete. Vedremo infatti che il primo tipo di virus � un virus invasivo che occupando memoria nel vostro computer, ne riduce le prestazioni. I virus di questo tipo sono detti "parassiti", in quanto sottraggono beni altrui senza trarre alcun vantaggio che non sia la propria esistenza. Ebbene le virus mail sono i parassiti di Internet che producono un immenso traffico postale, riducendo le risorse condivise, senza alcun vantaggio. Qualcuno si lascia affascinare dalla frase "Contatta quante pi� persone puoi" creando un vero disastro, ovvero innescando una nuova ondata a cascata di messaggi di questo tipo. Probabilmente l'utente, appena approdato in Internet, anche se non darebbe la propria carta di credito ad uno sconosciuto, e me lo auguro, si lascia affascinare dall'idea di essere l'eroe del terzo millennio e dall'idea di poter salvare il mondo da una nuova catastrofe. Evidentemente non sa che in Internet vi sono persone massimamente competenti in materia (di fronte alle quali il sottoscritto arrossirebbe) e che un virus presente in Internet dieci anni fa � stato neutralizzato in sole quarantotto ore. Tutto ci� senza considerare la diffusione e l'efficacia degli antivirus presenti sul mercato.

Tecnicamente � impossibile che un messaggio di posta elettronica che contenga unicamente caratteri possa essere nocivo per qualunque computer esistente al mondo. L�unico rischio pu� innescarsi nel caso in cui si avvii un programma eseguibile (aventi estensioni. bat, .exe,. scr, etc.), ma questo rischio � comune a tutti i programmi eseguibili dei quali quindi in questo caso il messaggio postale � soltanto il contenitore ovvero il mezzo di trasporto e non di contagio.

Normalmente si avviano gli allegati di posta elettronica soltanto se si ha piena fiducia nel mittente ovvero nel caso in cui si sappia dove reperirlo nel caso in cui gli si voglia chiedere un risarcimento danni o si desideri suonargliele di santa ragione !!!

I veri rischi in merito alla sicurezza vanno ben oltre i virus e sono spesso meno pubblicizzati di questi, ma li vedremo con calma pi� avanti: per ora, visto che avevo accennato alla carta di credito, basta ricordare innanzi tutto che essa non va mai utilizzata tramite Internet.

Trace E-Mail

Un caso intermedio tra lo spham e le chain letters � dato dalla "tracciatura delle e-mail". La forma � molto simile alle Catene di S. Antonio, ma in questo caso sar� Bill Gates in persona, vestito da Babbo Natale, a portarvi a casa un assegno di alcuni dollari per aver contribuito a questa raccolta di indirizzi.

Inutile dire a questo punto qual � lo scopo perch� ci dovrebbe essere chiaro raccogliere indirizzi postali che potranno tornare utili per lo spham, in modo tale che chiunque riesca ad imbattersi in uno di questi messaggi possa contattare in un colpo decine o, pi� spesso centinaia di persone che lavorano nelle pi� disparate aziende riuscendo a creare una lista fondata sui legami professionali ed amichevoli, che nessun robot potrebbe mai ottenere. Un modo di far venire allo scoperto gli indirizzi di chi non posta usualmente sui newsgroup: la stragrande maggioranza!

Rimane incredibile che gli utenti possano aderire credendo che, per chiss� quale mistero della tecnica, Bill Gates debba poter tenere d'occhio il vostro traffico postale. Se proprio volete cascarci scegliete un messaggio che richieda l'invio anche ad un indirizzo postale della casa madre che promette il fantastico regalo, almeno in questo caso sarete caduti in una casistica possibile, sebbene oltremodo improbabile.

Chain letters

Concludiamo la panoramica delle e-mail di disturbo tipiche facendo riferimento alle chain letters.

Esse rientrano nella categoria delle virus mail, hanno sempre un contenuto particolarmente drammatico e chiedono una inusuale forma di collaborazione.

Raccontano in genere di persone in rischio di vita per aiutare le quali � opportuno scatenare un fenomeno di vaste proporzioni. In questo caso dunque l'argomento � sicuramente serio e di estrema delicatezza. Ricordo l'ultima ondata di Chain letters quando divenne pubblica la multi-terapia Di Bella ed it.aiuto era pieno di messaggi in cui si chiedevano contatti con il professore o con i suoi collaboratori. In quei mesi gli utenti erano divisi tra "gli intransigenti" che, convinti di trovarsi di solita alla solita minestra, definivano inattendibili questi messaggi, e coloro i quali rimanevano esterrefatti di come ci si comportasse di fronte ad un'autentica richiesta d'aiuto per salvare una vita umana.

In siffatti casi dunque le regole generali che possono applicarsi per offrire il proprio aiuto sono fondamentalmente due: accertarsi dell'attendibilit� della fonte e dell'attualit� del messaggio, prima di operare qualsiasi comportamento. Se si vuole offrire il proprio aiuto poi, meglio una sana telefonata di verifica giacch� un numero di telefono � sempre di gran lunga pi� affidabile di un indirizzo e-mail.

Anche in questo caso l'esperienza offre un caso limite degli effetti negativi dovuti al propagarsi di un messaggio che non era frutto del cinismo di un buontempone, ma di una reale esigenza di vita. E' ormai fonte didattica il caso di quel bambino che aveva contratto una grave malattia e fece una serie di appelli tramite Internet e le televisioni nazionali chiedendo di poter avere la pi� completa collezione di cartoline postali, prima di seguire il proprio destino che probabilmente non gli permetteva di sperare in una guarigione.

Quel bimbo commosse tutto il mondo, e tutto il mondo gli rispose. Ora, contrariamente alle previsioni, egli � sano, adulto, perfettamente guarito ed ha soltanto il problema di avere la casa piena di cartoline. Costituisce un problema anche per l'amministrazione postale del suo Paese, giacch� il centro di smistamento � sommerso di cartoline postali dirette a lui da tutto il mondo. Nonostante un appello televisivo, non � riuscito a frenare il fenomeno, n� ad arginare il numero di cartoline che gli arrivano costantemente. E' evidente che la sua richiesta d�aiuto, dopo quasi un lustro, continua a rimbalzare da una parte all'altra del mondo attraverso Internet, rinnovandosi e sembrando attuale, nelle mani di chi se ne fa nuovamente promotore prendendo a cuore il problema, e chiunque la legge per la prima volta spedisce la propria cartolina, contribuendo ad un fenomeno che nel trascorrere degli anni ha assunto dimensioni esorbitanti.

Ecco dunque cosa pu� accadere� e, mi raccomando comunicate i rischi che si corrono a quante pi� persone potete�!

Fin qui tre fenomeni comuni: uno tipicamente commerciale, lo SPAM e due autentici virus che assorbono inutilmente risorse condivise rimbalzando negli anni da una parte all'altra del mondo per credulit�, o per dei buoni propositi che, per inesperienza, creano uno spreco immane di risorse e finiscono per danneggiare gli utenti, rallentando l'efficienza complessiva della rete.

Mail-bombing

Il "mailbombing" invece, come suggerisce lo stesso vocabolo � un vero e proprio "atto terroristico", volontario e compiuto allo scopo di danneggiare qualcuno nel tentativo di impedirgli di usare l'E-Mail

Per capirne il meccanismo facciamo un piccolo passo indietro ricordando quanto abbiamo gi� accennato in merito al funzionamento di messaggi E-mail aventi pi� destinatari. Quando inviamo un messaggio, vengono inviate pi� copie di esso a tutti i destinatari. Ciascuno di essi per leggerlo impiegher�, mediamente, lo stesso tempo che ha impiegato il mittente per inviarlo.

Se un messaggio inviato in cinque secondi (che gi� e un tempo ragguardevole) a dieci destinatari, non raggiunge nessuno di essi, impiegheremo circa un minuto per scaricare i messaggi di ritorno ai quali abbiamo gi� fatto riferimento.

Il messaggio che abbiamo inviato, fisicamente, � uno soltanto e di esso vengono inviate copie a tutti i destinatari. Ci� vuol dire che se spediamo un messaggio di due minuti, ma lo inviamo duecento volte allo stesso destinatario, questi, quando consulta la posta rimmarr� bloccato per la bellezza di seicento minuti, cio� di dieci ore a scaricare posta.

L'unico rimedio efficace tecnicamente possibile � quello di resettare il proprio indirizzo e-mail cancellando tutto il suo contenuto e quindi perdendo altri messaggi inviati alla propria mailbox.

Il bombardamento della mailbox, oltre ad essere vietato, comporta quasi sempre la cancellazione dell'utenza da parte del provider che, come dicemmo in sede di anti-spam, subisce notevoli danni, anche se purtroppo chi utilizza questi mezzi potrebbe anche essere in grado di rimanere anonimo.

L'anonimato via e-mail merita appena un accenno: si opera utilizzando una serie di remail anonimi, cio� una serie di server S.M.T.P. che non trattengono l'indirizzo I.P. del mittente. Costui, ovviamente, al momento dell�invio avr� inserito un indirizzo postale fasullo, rimanendo quindi non identificabile.