Presentazione

Ebbene si, dopo aver tanto letto e sperimentato, cerco di offrire anch’io un mio contributo alla "rete delle reti". Un’esigenza che sento pressante per rispondere alle domande che mi vengono poste da persone affascinate dalla pubblicità, ma privi di un computer, da appassionati di attualità, da "clic man" o "futuri utenti" di Internet: esse sono le più disparate e disperate, perché sempre più "contaminate" dalla pubblicità e dalle leggende metropolitane. Mi auguro che leggendo anche questa guida, oltre ad altre più autorevoli presente in Internet, possano risultare più chiari i risvolti tecnici della comunicazione telematica, e vengano sfatati taluni "falsi miti" che alimentano i timori dei profani.

Sono approdato a questa scelta sebbene l'evoluzione di Internet sia così pressante da rendere obsoleta qualsiasi guida si scriva. Cercherò dunque di illustrare sinteticamente soltanto i temi fondamentali, quelli che sostanzialmente si annunciano immutati negli attuali progetti per Internet II, allo scopo di fornire degli appunti di base su concetti che tratto talvolta incidentalmente, talaltra in modo più approfondito, nei corsi di formazione.

Occorre dire innanzitutto che attualmente per "navigare" in Internet occorre un computer ed un modem, prima di cedere al fascino di un fornitore di accesso che offre il proprio abbonamento. I più gravemente allergici al computer sappiano che è già stato commercializzato un apparecchio in tutto simile ad un televisore che permetterà di navigare e spedire e ricevere posta elettronica. Considerando però il rapporto qualità-prezzo e le opportunità offerte da un computer, è probabilmente ancora vantaggioso optare per l’equipaggiamento classico.

Tra i timori dei neofiti, quello che funge ottimamente da "uomo nero" è il contagio da virus via Internet. Mi diverto spesso a ricordare un episodio verificatosi nell'autunno del '98, quando inserii il floppy di un antivirus in un computer spento. L’utente di quel computer discuteva sull’attendibilità di quella copia, trattandosi di un dischetto autopartente che avevo creato dall’antivirus installato sul computer. Tentai di spiegare come era stato creato quel floppy di autostart, ma alla fine mi sentii rispondere: "Va beh, ormai lo hai inserito, se c’è un virus il computer si è già infettato!!!".

Questa persona è il primo caso che conosco di autosuggestione da infezione informatica da contatto!

Questo episodio (e non mi dite che non vi spiegate l’arcano…) dimostra che tutti sanno qualcosa sui computer, diventati ormai, volenti o nolenti, i principali strumenti di lavoro quotidiano, fonte di apprendimento, di svago, di informazione e comunicazione, con i quali anche i più reticenti hanno accettato di avere un contatto. Alcuni di essi, quando non li ritengono la causa di tutti i mali, assegnano loro addirittura un’esistenza umana, quindi i computer sono temuti strumenti misteriosi, o, più spesso, amici umanoidi che si scambiano i virus per contatto!!!

Eppure queste considerazioni non vogliono allontanare i neofiti, anzi vogliono essere un invito a migliorare l’utilizzo che costoro fanno del computer nel loro ufficio e soprattutto nel loro utilizzo con una connessione ad Internet che lo rende vulnerabile ad incursioni esterne, ma uno strumento di comunicazione e consultazione, che nonostante tutti i limiti che andremo a valutare, assume caratteristiche interessantissime, riuscendo anche a condizionare la vita sociale del globo terrestre.

A conferma di ciò, è anzi opportuno aggiungere che l’informatica è una materia così ampia, che spesso i meno esperti hanno delle intuizioni che offrono ai "dotti" nuovi spunti applicativi, o che, per pura passione o per vitali esigenze, taluni hanno approfondito così a fondo un software da conoscerlo fin nei minimi dettagli e meglio degli "addetti ai lavori" (Ah, se ve ne fosse il tempo!).

D’altra parte, quando esplose il boom dell’home computer in Italia nel 1985 (chi ricorda la "guerra" Commodore-Sinclaire"?), chi iniziava a conoscere il computer, sapeva perfettamente che sarebbe presto diventato di utilizzo comune. La differenza oggi rimane tra chi riesce a comprendere un software precostituito utilizzandolo al minimo delle proprie capacità, temendo chissà quali conseguenze, e chi si è sperimentato oltre ogni limite, acquisendo progressivamente fiducia nelle proprie capacità e nuove competenze (anche se qualche volta ha dovuto reinstallare il sistema operativo!). Se avete presente la differenza tra chi porta a spasso il proprio cane e chi invece si fa trascinare da questo, avete chiaro in mente cosa intendo.

L’unico vantaggio che rimane patrimonio di chi ha iniziato a vivere gli albori dell’informatica, è stato quello di aver imparato concetti strutturali (che attualmente sono rimasti analoghi) che oggi non s’insegnano più; non tanto, a mio avviso, perché non serva più conoscerli, ma piuttosto perché è già troppo oneroso apprendere tutte le funzioni di uno specifico software, specifico software, per cui, risulta più conveniente creare un utente che sia in grado gestire in modo ottimale un pacchetto applicativo o uno specifico software, piuttosto che insegnare da zero come funziona realmente un computer. Insomma, chiunque avrà scritto una lettera agevolmente con Winword®, ma chi può dire di conoscerlo fino in fondo?.

Partire da zero, senza alcun preconcetto su ciò che andiamo a conoscere, avere la mente sgombra da informazioni, è indispensabile sempre di più, giacché il costante incremento di pubblicità dalla quale siamo bombardati, rende sempre più difficile spiegare i concetti fondamentali delle comunicazioni tra computer via rete telefonica, ovvero gli aspetti tecnici di funzionamento e le reali potenzialità di queste macchine connesse in questo modo.

Ormai tutti certamente sanno qualcosa di Internet, per esperienza diretta o per sentito dire, eppure spesso sono "vittime" delle cosiddette "leggende metropolitane" create dalla propaganda commerciale o nel corso delle comunicazioni tra utenti.

Guardando questo mondo dal di fuori, ne abbiamo un esempio lampante in una campagnia pubblicitaria della primavera del '99: "Il Pentium III ha una capacità di calcolo sei volte superiore al Pentium II, dunque si consulterà Internet più velocemente".

Il linguaggio pubblicitario adopera una tecnica molto efficace che consiste nell’accostare ad un’affermazione incontestabile, un’altra che possa sembrare veritiera pur non essendolo. Senza dubbio siamo di fronte ad un caso di questo genere, perché la velocità di comunicazione via rete telefonica, oggi in Italia, risente di un traffico spropositato rispetto alle potenzialità della rete telefonica esistente. Soltanto all’inizio del ’98 la connessione via Internet con il mio 486 100 Mhz era molto più veloce di quella che oggi un qualunque provider nazionale possa offrire per il mio Pentium II 350 Mhz. Dunque la velocità di Internet è condizionata dal traffico presente in rete molto più che dal modem superveloce e dal computer appena commercializzato. Se le informazioni non riescono a giungere rapidamente alla vostra postazione, oggi, con tutta probabilità, ciò non è dovuto al vostro sistema (sempre che non abbiate il succitato 486!).

Guardando questo mondo dal di dentro, scopriremo tutte le notizie false che vengono diffuse in merito ai virus telematici, e tutte le richieste tecniche che rimangono inevase quando al numero verde di assistenza (che chiameremo help desk) del vostro fornitore d'accesso (che chiameremo I.S.P.) vi liquideranno con la tipica risposta: "Il suo modem non è configurato correttamente!".

Avremo modo quindi di affrontare sia le tematiche tecniche che sfateranno moltissimi preconcetti errati di chi si avvicina alla comunicazione telematica, sia le tematiche più propriamente "sociali" di quella che viene definita una nuova forma di "comunità" a struttura "orizzontale".

La rapida diffusione di Internet in Italia ha fatto sì che chiunque avesse mai sentito parlare di Internet, ritenesse di avere le idee chiare in merito, eppure è molto arduo anche rimanere soltanto al passo con le nuove tecnologie che sfruttano le risorse della grande rete telematica.

La guida è divisa in più livelli, aventi parti comuni e non comuni, in modo che ciascuno possa scegliere quella che ritiene più adatta alle proprie esigenze.

Mi auguro che questa guida, nella sua prima stesura, possa chiarire alcuni aspetti fondamentali e sfatare molti miti, in modo da fornire un valido strumento di supporto e diminuire le delusioni.

Come suggerisco sempre all’inizio di un corso, anche se questo non può definirsi un corso vero e proprio: "Dimenticate tutto ciò che conoscete fino ad oggi su Internet, tanto più che Internet non esiste!". Questo non vi garantirà di essere formati al meglio, ma almeno saprete che il responsabile di tutte le sciocchezze che avete appreso, sono io!

Buona lettura!

Giulio della Valle

N.B.: La pubblicazione è stata sospesa, in attesa di chiarire la sua clonazione operata al link http://www.italysoft.com/internet, associando la mia identità a servizi commerciali che non mi riguardano e senza alcuna specifica autorizzazione.

http://utenti.tripod.it/GiuliodellaValle/guide/1_Presentazione.htm
Martedì, 09-Nov-1999 20:44:00 CEST