Internet e Patologie Cliniche

(Datevi uno scopo!)

Il male del secolo, la malattia che supera la scienza, le mille malattie che un tempo non esistevano e che adesso minano il nostro tempo. Cos� si sente spesso commentare le conseguenze, che a volte d�nno anche luogo a veri e propri disturbi psicofisici, di un abuso di inutilit�: qualcosa di molto simile ad una sbornia a stomaco vuoto che non solo non permette di dimenticare una delusione ma promette un lancinante mal di testa al risveglio.

La navigazione in internet ha aperto nuovi orizzonti alla scienza medica ed ha permesso di porre maggiore attenzione al modo in cui l�individuo si relaziona con il mondo esterno. Una decina di anni fa i tristi testimoni di una chiusura sociale erano i videogiochi, soprattutto in et� scolare, e le sale che li ospitavano diventavano spesso luoghi di solitudine o di ritrovo.

 

Internet surrogatore sociale

In internet, allo stesso modo, i surrogatori sociali per eccellenza sono i videogiochi, troppo spesso giochi di ruolo, che, se presi troppo sul serio provocano un drastico allontanamento dalla realt� di tutti i giorni che con il tempo pu� finire con il condizionare il modo stesso di relazionarsi al mondo esterno. Ovviamente tutto ci� consegue ad autentici abusi, ubriacature, sbornie, come dicevo: 36 ore consecutive sono un record pericoloso sia per i videogiochi che per la navigazione in internet e comportano serie conseguenze sull�individuo, soprattutto in un�et� in cui questo arco di tempo � ancora considerevole.

Eppure questi record sono stati raggiunti da adolescenti affascinati dal �nuovo�, pronti a tuffarsi a capofitto in una nuova esperienza tutta da raccontare. I giochi di ruolo presenti in internet tuttavia, non essendo ripetitivi come i classici videogiochi ai quali facevo riferimento, hanno un effetto pi� profondo, quando propongono un personaggio nel quale calarsi, tentando di trasmettere sensazioni forti ed offrendo un ruolo da vivere, decisioni da prendere, situazioni di fronte alle quali agire e reagire. Le stesse condizioni, se vogliamo, di fronte alle quali si trova ben presto un attore professionista che non deve mimare, come una marionetta, il proprio personaggio, ma esaminare l�emozione che scaturisce da un evento gioioso o drammatico, immaginarla, farla propria ed interpretarla a modo proprio: con le espressioni del volto e gli atteggiamenti che sono tipici del proprio modo di essere. Chi gioca invece con �copioni� virtuali, e senza interazione con altri individui, deve rinunciare a tutta la propria capacit� espressiva: alla mimica, al linguaggio, alle caratteristiche forme di comunicazione tipiche di ciascun individuo; in definitiva rinuncia alla propria forma interpretativa che scaturisce dalle sensazioni ricevute dai cinque sensi, non avendo emozioni e sensazioni da vivere, metabolizzare ed interpretare, n� alcuna forma di relazione con gli altri, ma soltanto informazioni da legger su uno schermo.

Quando si verifica una simile forma di surrogazione tra reale e virtuale, la sublimazione della finzione pu� indurre l�individuo a confondere la realt� e la fantasia e ad invertire la loro valenza, provocando effetti disastrosi sulla vita di tutti i giorni. Chi subisce questa influenza pu� essere gi� predisposto a ci�, o essere inconsapevolmente alla ricerca di un ambito in cui farsi valere.

E� fuor di dubbio infatti che il ricorso esagerato al mondo �virtuale�, in qualsiasi campo della comunicazione, altro non � che il tentativo di surrogare relazioni, amicizie, affetti che risultano essere assenti o non soddisfacenti nella propria vita privata, e contatti con il mondo esterno che non soddisfano nell�ambito delle normali relazioni interpersonali. Il confine viene valicato quando la comunicazione non � un mezzo per mantenere contatti con le persone che abitualmente si frequentano, o un modo per confrontarsi con altri su hobby comuni, ma quando si cerca di comprendere qualcosa del proprio interlocutore, riferendosi al soprannome scelto in un chat di comunicazione vocale, o quando si tenta di trarne un identikit dai pochi dati disponibili, spesso peraltro, neanche reali, oppure infine quando si sarebbe disposti ad affrontare un lungo viaggio per trascorrere alcune ore con un corrispondente (i casi cui posso appellarmi per conoscenza indiretta fanno riferimento a colleghi e studenti universitari alle prese con corrispondenti di sesso femminile, con voce suadente, spesso spiritose ed intelligenti, oltre che verbalmente disinibite).

Tra �virtuale� e �reale�

Queste forme di dipendenza, anche blanda, danno luogo a stati ansiogeni che la scienza medica italiana ha battezzato come �netmania� o �retemania�, nei casi in cui la dipendenza abbia ad oggetto, appunto, la rete delle reti. Sono quei casi in cui, in assenza della connessione alla rete ci si sente persi, privi di contatti, �fuori dal giro�, subito una sensazione di privazione. Ci� � dovuto al fatto che, sia pure per poche ore, il �virtuale� � stato inconsapevolmente eletto come il proprio �habitat naturale�, soffrendo la sottrazione di qualcosa che si era ritenuto far parte della propria vita reale.

E� facile immaginare questo stato d�animo per chi � gi� �cellulardipendente� e semmai anche �multiSIM�, se scopre di essere uscito di casa senza il suo bravo telefonino, o di essersi dimenticato di attivare la propria segreteria telefonica. Quanti contatti lavorativi potrebbero andare persi? Quante centinaia di progetti miliardari dovevano essere approvati oggi? Quanti amici avrebbero voluto fare una pizza stasera? E quante bei/lle ragazzi/e mi diranno di avermi cercato invano proprio oggi?

Scherzi a parte, pu� capitare di vivere una condizione del genere, oggi che la reperibilit� immediata � un requisito fondamentale della vita professionale e sociale, ma questo stato d�animo dimostra che si � gi� confuso il mezzo con lo scopo del suo utilizzo. Ci� avviene molto spesso in internet, soprattutto all�inizio.

Capita sovente, infatti, che i nuovi utenti di internet, �navighino� senza seguire un percorso preciso e senza far riferimento ad uno specifico argomento, cercando di conoscere meglio il mondo di internet stessa.

Al nuovo utente capita spesso di farsi affascinare dai �banner� pubblicitari relativi ai pi� disparati argomenti ed iniziando una sorta di labirinto logico da percorrere e dal quale uscire indifferentemente dai propri reali interessi. In tal modo l�individuo vive un�esperienza nella quale altro non fa che, costantemente, �perdere il filo� di quanto stava cercando. Tutti riconoscono che non avrebbe senso comporre numeri telefonici a caso dal proprio cellulare, ma pochi riconoscono che non ha senso connettersi ad internet se non per cercare determinate informazioni.

�Navigare� senza meta

La �netmania� ed il conseguente stato d�ansia che consegue alla frustrazione di una navigazione non pianificata, si verifica proprio nei casi in cui si inizia a navigare senza un chiaro scopo da perseguire, cos� per vedere un po� cosa c�� �su� internet o �in� internet come si usa dire. Lo spettatore di questo �zapping� senza senso, anzich� vivere l�emozione di un bel film in televisione, o farsi un�idea delle trasmissioni televisive al momento disponibili, si perde facilmente in una confusa immensit� di stimoli ed al termine della connessione si trover� a ricordare tutte le straordinarie offerte di informazioni alle quali ha risposto positivamente, passando da un argomento ad un altro ed alla fine senza ricordare neanche il motivo per il quale si era connesso ad internet, vivendo la frustrazione di un�esperienza assolutamente inutile, non avendo trovato nulla di veramente interessante. Questo soggetto torner� molto presto a connettersi e girovagare per cercare di comprendere meglio �internet�, trovandosi inconsapevolmente in uno stato di quella che viene definita �dipendenza�.

Internet, lo dico spesso, non esiste. Molti lo confondono con un prodotto o con il suo manuale di istruzioni per l�uso, ma imparano presto che � un mare in cui navigare � semplice quanto �naufragare � dolce in questo mare�. La possibilit� di passare immediatamente da manuali tecnici, a siti di e-commerce, a siti di enigmistica e quant�altro si voglia, permette di realizzare quanto viene in mente e tiene desto l�interesse durante la navigazione ma allontana costantemente dallo scopo iniziale della navigazione.

L�ancoraggio

Il consiglio pi� diffuso dai medici, seppure nella propria semplicit� ed efficacia, � quello di darsi uno scopo, perseguirlo, e chiudere la connessione. Un sistema molto pratico per non naufragare durante la navigazione e darsi quindi un punto di ancoraggio: quanto meno un argomento da approfondire, sia esso legata alle ultime notizie, ad approfondimenti tecnici, a materiale ludico.

Se si appunta su un foglietto a fianco al monitor il proprio argomento di ancoraggio, il proprio scopo di navigazione, la propria meta se vogliamo, si potr� facilmente scoprire entro quanto tempo, navigando in internet, si sar� stati indotti a cambiare rotta per scoprire sorpresi che soltanto alcuni minuti dopo aver cercato le sale cinematografiche della propria citt�, si staranno ammirando le composizioni floreali di un fiorista belga ad un concorso europeo di addobbi nuziali, e, probabilmente, si sar� perso lo spettacolo del cinema al quale ci si voleva recare.

Soltanto seguendo questo semplice esperimento di �ancoraggio�, e consultando ad ogni link il proprio argomento, si potr� costantemente valutare la propria �deriva� degli argomenti ed acquistare consapevolezza dei rischi di una navigazione �a corrente�, nonch� del tempo, della tenacia e della costanza con la quale si riesce a perseguire il proprio progetto iniziale, semmai per scoprire che conveniva chiedere quella notizia ad un amico.

Affrontare, un po� per gioco, questo banale esperimento, permette di conoscere e controllare questi effetti estremi che una navigazione pigra e disattenta pu� comportare e, secondo la scienza medica, si offre come un utile strumento di conoscenza e di salvaguardia del proprio utilizzo di internet, soprattutto all�inizio quando all�inesperienza si somma l�entusiasmo di conoscere approfonditamente questo strumento di comunicazione.

Inutile dire che se questo � il consiglio dei medici, non pu� che essere il primo valido consiglio per chi si affaccia alla rete mondiale, sia che vi acceda da casa, sia che ne abbia la assoluta disponibilit� sul posto di lavoro. E� quindi il primo consiglio che � opportuno dare a chi si avvicina alla rete in assoluta autonomia.

Internet dalle lineee l�ansia della reperibilit� e dell�informazione

Chi vi accede dal proprio ufficio liberamente � pi� probabilmente a rischio di �netmania�, in quanto la navigazione in Internet viene intesa come una componente fondante della propria strumentazione, alla quale egli accede per acquisire informazioni con la stessa facilit� con cui accede al disco fisso. A questo atteggiamento si aggiunge ancor pi� una componente infantile iniziale mutuata alla curiosit� del nuovo, ma spesso ad esigenze fittizie di rimanere costantemente informati. Pu� capitare, e capita sovente notare, che chi ha sempre seguito la borsa leggendo il giornale ogni mattina, senta improvvisamente l�esigenza di consultare i mercati finanziari costantemente. Questo sembra essere il miglior modo di utilizzare un mezzo esistente, ma pu� condizionare negativamente innanzitutto lo svolgimento del proprio lavoro, e poi il modo di relazionarsi con il mondo esterno. Tale esigenza, quando d�via verso spunti fobici non si risolve nella mattinata, poich�, per essere ancora pi� informati, alla chiusura della borsa di Milano varr� la pena consultare quella di Tokio, di New York, di Londra. Ricordo a tale proposito l�intervento di un anziano e simpatico docente di giurisprudenza che oltre ad essere una critica all�atteggiamento dei giovani pu� bene inquadrare il concetto: �Oggi conta molto l�informazione in tempo reale, ma si assiste a chi consulta costantemente i mercati borsistici senza fondato motivo: vanno a vedere ogni cinque minuti se hanno guadagnato o perso cinque lire. Invece di studiare�!�.

Questo concetto mi � rimasto in mente perch�, evidenzia compiutamente come scaturisce una �falsa esigenza� di ricevere informazione, che, da profano in materia di mercati finanziari, cerco tosto di mettere a fuoco. Premesso che secondo gli esperti dei mercati finanziari gli investimenti in borsa vanno visti come operazioni a medio o lungo termine, posto che gli andamenti vengono definiti da una visione generale del mercato, pur essendo influenzati da forti operazioni speculative, le informazioni ricevute ogni cinque minuti da chi non opera direttamente in borsa, sono assolutamente inutili. Io aggiungo un�ultima considerazione sul guadagno, avventurandomi in un�area che non � di mia specifica competenza: finch� non si vendono le proprie azioni, anche un incremento della loro quotazione di mercato, non corrisponde ad un lucro, ad un guadagno, ad un incremento del proprio patrimonio, se non in una veste �virtuale�.

Ecco quindi che �virtuale� � la rete, il proprio reale guadagno in borsa e quindi anche l�esigenza di ricevere costantemente delle informazioni.

La sensazione di “navigare”

L�innesco di questo meccanismo � spesso dovuto alla sensazione che si ha, navigando in Internet, di far parte di un insieme, di avere l�idea di uno spostamento, di una esplorazione avventurosa. In siffatti casi ritengo possa essere utile un solo principio di base: le informazioni in Internet non vengono ricevute, le pagine non vengono �sfogliate�, esse esistono sempre e comunque, � l�utente che le richiede per scaricarle sul proprio disco rigido ed � quello l�unico momento di scambio di informazioni con l�esterno. Questa sola considerazione tecnica, quanto mai reale, pu� interrompere la sensazione fasulla di compiere un percorso: la sensazione di �affacciarsi� su un insieme di informazioni, scompare innanzi alla consapevolezza di richiedere, ad ogni comando, una pagina che esiste l�, statica ed immutevole in un file residente su un server. Ci� pu� contribuire a sminuire l�ansiosa esigenza di essere connessi quando ve n�� reale bisogno: se vedere un programma televisivo � uno spettacolo istantaneo e non riproducibile in un altro momento, la consultazione delle pagine web, ed ancor pi� dei newsgroup permette di dilazionare i tempi, senza perdere alcun elemento utile.

Chat e newsgroup: due diversi modi di comunicazione virtuale

Questo � uno dei motivi per i quali preferisco molto pi� i newsgroup alle chat. Essi hanno una modalit� operativa per seguire i quali una consultazione settimanale � sufficiente a seguire l�evoluzione delle discussioni, riducono i tempi di connessione, ed hanno contenuti pi� interessanti. Mi si consenta aggiungere, che quando non vengono utilizzati in tempo reale come fossero chat, conservano contenuti pi� interessanti rispetto a queste ultime giacch� il contenuto dei messaggi viene ponderato pi� di quanto avviene nella frenetica ansia di utilizzare il mezzo istantaneamente, a mio avviso le chat confondono ed allontanano dai contenuti riducendosi a meri mezzi di svago.

Nulla in contrario allo svago, qualcosa agli �appuntamenti� in chat, francamente si. Creano senza dubbio una �falsa esigenza� e spesso sono richiesti dagli stessi operatori che hanno interesse a mantenere un certo numero di utenti. Le chat sul videotel sono nate proprio cos�: con una consolle server dalla quale si potevano creare fino a venti utenti virtuali, per �intrattenere� i frequentatori.

Svago dunque, difficilmente l�opportunit� di conoscere persone reali, ma pu� essere certamente pi� interessante riscoprire le opportunit� di svago del proprio tempo libero con conversazioni tra umani o con la lettura interessante e formativa di un libro, piuttosto che come mezzo fine a s� stesso, soprattutto nell�ottica delle possibili conseguenze che stiamo qui valutando.

Quando si opera per lungo tempo avendo assoluta disponibilit� della connessione ad internet, quando insomma risulter� pi� naturale cercare un numero telefonico su internet che consultando l�elenco telefonico cartaceo, il distacco da queste risorse si trasforma nella spiacevole sensazione di aver perso parte della propria dotazione tecnica, traducendosi facilmente in uno stato di frustrazione, in tutto simile ad un arretramento di carriera, o di compiti e funzioni.

Ci� pu� comportare un utilizzo smodato della connessione via modem da casa, che certamente non offrir� le stesse velocit�, e quindi non �saner�� questo stato depressivo e comporter� notevoli oneri economici.

A giudicare dal tempo occorso perch� la tutela della vista degli operatori di terminali, abbia trovato tutela nella norma comunitaria che impone una pausa di mezzora ogni due ore, non voglio immaginare quanto tempo possa occorrere per valutare attentamente le conseguenza delle �netmanie�. Una nuova realt� del nostro vivere che fonda sulle ubriacature iniziali, sulla curiosit� del nuovo, sul desiderio di interrompere la routine con qualche novit�.

Da questo punto di vista, la �policy� che consente l�accesso libero alla rete delle reti dall�interno delle aziende soltanto a determinate figure dirigenziali, e la limitazione dell�accesso per il solo uso della posta elettronica, pur essendo dovute all�esigenza di garantire prestazioni ottimali alla rete interna, possono addirittura presentarsi come involontarie forme di �prevenzione�.

Mettere alla prova quella che ho definito �la propria tenacia�, pu� essere un buon sistema per saggiare la propria �predisposizione� alla �netmania� e limitarsi a fare un buon uso del mezzo, scoprendo quante �leggende� sono ingiustamente legate ad Internet. Il soggetto maggiormente predisposto, secondo le statistiche, ha una cultura alta o medio-alta, intorno ai trenta anni di et� ed � spesso �single�. Praticamente il classico utente medio della rete per esigenze di studio, di lavoro o semplicemente per curiosit�.


Ulteriori informazioni in merito agli argomenti trattati in questo sito, possono essere richieste attraverso il form.


http://giuliodellaValle.altervista.org/tripod/articoli/artmanie.htm

Gioved�, 27-Apr-2000 20:44:00 CEST