Dai media alla vita reale

 

Gli effetti devastanti sulle persone comuni, li leggi l�indomani mattina sui volti delle persone che incontri. Una giovane mamma racconta gli incubi di una notte quasi insonne, trascorsa tra le mille preoccupazioni nelle quali si definisce l�amore per la sua piccola figlia. Un brivido freddo l�avvolge come se avesse visto la sua bambina nelle immagini del telegiornale della sera precedente. Un dovere di attualit� che seguono tutti i buoni e bravi cittadini, e tu sei tra i pochi a non avervi ottemperato, non riesci a credere di esserti risparmiato la crudezza di una violenza senza limiti.

Leggi i giornali l�indomani e soltanto dalle parole e dalle descrizioni trai tutta la violenza che credevi di esserti risparmiato, di una mezzora che potrebbe diventare un autentico �cult movie� dell�informazione televisiva d�avanguardia! Quell�informazione che dice di rappresentare la realt� e che cerca di passare immune attraverso le censure perch� � uno strumento di lotta alla pedofilia.

Raggelanti considerazioni che � difficile smontare senza essere considerati censori moralisti che intendono velarsi gli occhi e cullarsi in una fiaba che non esiste per non guardare in faccia alla realt�.

E probabilmente � necessario ancorarsi alle definizioni etimologiche, o modificarle per cercare di comprendere come sia possibile chiamare ancora soltanto �pedofilia� le sevizie e la morte di creature innocenti: sequenze di morte che, � ormai il caso di dirlo, hanno molto pi� dei riti satanici che delle pulsioni sessuali, per quanto violente e deviate esse siano.

Cominci a credere che perderemo il senso della vista se continuiamo ad inocularci scene inumane che non sono giustificate da guerre tribali, dalla stupida sete di potere di alcuni o dai grossi interessi di chi guida certe rivoltose guerre sociali. La vista che alcuni, ormai cos� abituati a potersi concedere ogni piacere, ogni viaggio virtuale, hanno il bisogno di �risvegliare� con altri �sapori�, tipici di un vuojerismo estremo.

E questa voglia di vuojerismo, di fuga dalla propria realt� � tale che diventa necessario creare nella realt� scene di torture ed omicidi che le soddisfino. La realt� si piega alla follia, ai desideri pi� estremi di vedere rappresentata una finzione �anomala� e le due diverse percezioni finiscono con l�assumere valenza opposta.

Nulla, nulla hanno a che vedere con il sesso, nella sua accezione di piacere, le scene di torture, di violenza e di omicidi; un campo di prevaricazione e di morte che ribaltano anche il vecchio brocardo �frate l�amore non fate la guerra�.

Se fino a qualche hanno fa si riteneva che un filmato fosse la rappresentazione di una finzione, e ci� non soddisfaceva, filmando tutto lo scibile umano, siamo arrivati a restituirci la rappresentazione pi� squallida della realt� di tutti i giorni; ed invasi da tanto squallore costituito da un senso e da una dimensione, qualcuno sente pressante il bisogno di risvegliare il senso della vista, forse l�unico al quale ha abbandonato la propria percezione del mondo, con qualsiasi cosa sia �inusuale�.

Al loro cospetto tanti filmati a luce rosse, consumati nello squallore di sale cinematografiche apposite, divengono banali ed ingenue scene di sesso che non fanno pi� gola a nessuno. La realt� senza veli non interessa pi� e c�� bisogno di nuovo squallore, di anomalia, di violenza che �ridesti� lo stato di noia nel quale ci siamo assopiti!

Abbiamo probabilmente rinunciato a vivere la vita in base alle soggettive sensazioni che essa regala e cerchiamo di farci raccontare cose nuove e diverse purch� siano lontane anni luce, una tempesta alla quale assistere dalla sicurezza della propria abitazione, una ignominia mascherata dal principio che essa � finzione, e che invece � realt�, che crea nuovi istinti di emulazione e allarme: non riusciamo pi� a disdegnare nulla!


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Venerd�, 29-Sett-2000 20:44:00 CEST