Cos’è Internet?

La prima cosa che mi diverte rispondere è che in realtà Internet non esiste e ciò è perfettamente vero. Quello che noi chiamiamo "Internet" è l’insieme delle reti private create da aziende ed enti allo scopo di migliorare la comunicazione tra la propria sede centrale e le sedi periferiche. L'insieme di queste reti private: create ad esempio per collegare gli impiegati delle sedi distaccate di aziende nazionali ed internazionali (banche, reti di franchising multinazionale) o dei diversi istituti di ricerca, universitari e non, per svolgere studi a livello mondiale creando delle equipe virtuali che possano svolgere un lavoro comune o aggiornarsi reciprocamente sui rispettivi progressi in tempo reale attraverso la rete telematica (la rete universitaria GARR, il C.N.R., ecc.).

Ciascuna azienda privata, quindi, ha creato la propria rete (AGIP, FIAT, ecc.) per "interconnettere" in modo funzionale i propri dirigenti e dipendenti. Successivamente ha poi ritenuto utile permettere che da essa si potessero contattare anche altre reti (ad esempio per contattare in tempo reale i propri fornitori, venditori e clienti); in tal modo, se vogliamo, ha creato un "pezzo" di quella che chiamiamo generalmente Internet.

Con il termine "Internet" intendiamo quindi l'insieme delle reti che ciascun ente o azienda ha creato per migliorare la propria comunicazione tra la sede centrale e le sedi distaccate, o meglio l'effetto della "inter" connessione di dette reti tra loro, da cui deriva lo stesso termine inter-rete e quindi Internet.

Questa forma di comunicazione delle reti private tra loro collegate a livello mondiale, supera il concetto di "territorio" tradizionalmente inteso come campo di azione di un ordinamento giuridico ed è quindi tuttora priva di una specifica normativa, di guisa che non esite un'autorità internettiana o una regolamentazione normativa di "Internet". Accenniamo soltanto che giuridicamente un atto è ritenuto criminoso quando viola la legge positiva del territorio in cui si trova l’utente agente od il server utilizzato per commettere tale azione. Nonostante la sensibilità del nostro legislatore, è di tutta evidenza che la connotazione territoriale di un ordinamento giuridico non può più reggere di fronte alla nuova realtà di comunicazione che viviamo, ed è per questo che le prime regole di Internet sono costituite da quelle "Netiquette" che invitano al buonsenso e regolano la "buona convivenza" in ogni parte del mondo.

Esse sono regole cristallizzate delle convenzioni nate dalle esigenze tecniche degli stessi utenti Internet, allo scopo di sfruttare al meglio le risorse condivise -> sono quindi da intendersi come "usi normativi", oltre ad essere i migliori "decaloghi" da seguire per un buon uso della rete.

Pur ponendo attenzione a tutte queste premesse, l'uso corrente del vocabolo "Internet" è così pressante che anche in questa guida, useremo il termite "Internet" come avviene nel gergo comune, ma chiarendo subito che esso non si riferisce ad una formula di abbonamento presso un fornitore d'accesso, ma alle risorse comuni disponibili.

Come è nata "Internet"?

L’embrione iniziale nacque da un progetto militare della N.A.S.A. nel 1964, che aveva il nome di ARPANET. Essa intendeva permettere che continuasse lo scambio delle informazioni tra due diversi punti del pianeta in caso di conflitto, anche se fosse venuta meno una parte della rete telefonica tradizionale. Il criterio fondamentale era quindi quello di "bypassare" un tratto della rete telefonica anche circumnavigando l’intero pianeta per connettere tra loro due punti di comunicazione. Il modo di comunicare in Internet, oggi è sostanzialmente analogo e nonostante i progressi tecnologici risente della sua impostazione iniziale: un messaggio parte verso un destinatario e può percorrere indifferentemente la via più breve, o essere instradato verso un giro del pianeta in senso opposto. In quest’ultimo caso aumentando inutilmente il traffico della rete e lo sfruttamento delle risorse condivise, un problema che certamente non si poneva a quei tempi.

Questa facilità di comunicazione verso "ogni direzione", garantiva, al livello tecnico, l'interconnessione tra macchine poste ovunque sul pianeta e la ricerca del destinatario fino all'avvenuta consegna. Questo requisito, però, pur offrendo ottime opportunità applicative in virtù degli scopi prefissati, non é risultato compatibile con l'esigenza di sicurezza richiesta dagli scopi militari.

Il progetto militare fu abbandonato a seguito dell'intrusione nel sistema del Pentagono, con ogni probabilità, da parte di un tecnico molto esperto che risultò in grado di interagire con le notizie "Top Secret" della struttura militare e ne decretò così, inconsapevolmente, il suo totale fallimento senza la consapevolezza di regalare un prezioso strumento al mondo intero. Questo episodio, per i nostri assunti "storico", è stato sceneggiato anni dopo come opera di un giovane ragazzo americano a caccia di videogames nel film "Wargames" di Steven Spilberg.

Il progetto militare ha perso la sua connotazione di natura bellica, fu privato del segreto militare, ed é diventato di pubblico dominio e di libera fruizione intorno nel 1985. Alcuni sostengono che la causa di questa scelta fu eminentemente tecnica in conseguenza dell'avvento della comunicazione satellitare.

Noi possiamo soltanto affermare con certezza che, fallito o concluso il piano militare, quell’embrione di Internet che si chiamava Arpanet, venne lasciato a libera disposizione per il pubblico utilizzo.

Come si è evoluta Internet?

L’interesse prioritario, conclusa la "fase militare", è stato quello scientifico, sia per la complessità delle modalità di utilizzo, in quanto la comunicazione avveniva in modo testuale con comandi conosciuti soltanto da tecnici informatici; sia perché l’esiguità di "punti" o "nodi" di accesso, permetteva questa forma di comunicazione soltanto a costi telefonici e gestionali ragguardevoli: venne quindi utilizzato in un primo momento, soltanto dagli "addetti ai lavori".

Si pensi che a suo tempo per accedere ad un banca dati americana (BBS) bisognava connettersi ad essa direttamente, con una telefonata intercontinentale e ciò nonostante c'erano folli come me che ogni tanto ci provavano.

Internet venne quindi utilizzata dagli istituti universitari di tutto il mondo per scambiare in tempo reale i risultati delle proprie ricerche e creare "equipe di lavoro virtuali" che si avvalessero dei migliori professionisti, ovunque essi svolgessero il proprio lavoro.

Successivamente l’interesse è divenuto fondamentalmente commerciale, giacché le grandi multinazionali avevano la possibilità di abbattere i costi di comunicazione tra le varie sedi distaccate della propria struttura. Via via che il progresso tecnologico ha permesso di semplificare la consultazione da parte degli utenti, anche a digiuno di materia informatica, queste organizzazioni hanno ritenuto vantaggioso convogliare sulla rete investimenti pubblicitari a basso costo che offrono un contatto diretto con un bacino di utenza praticamente universale.

Le campagne pubblicitarie tradizionali, dunque, devono soltanto offrire l’indirizzo della propria "vetrina Internet". In essa comparirà il catalogo dei prodotti aggiornato in tempo reale e la possibilità dell’utente di avere un contatto diretto con l’azienda: ponendo i propri quesiti e ricevendo le proprie risposte.

Rimaneva il problema dei costi elevati per l’utenza, ma: lo sviluppo dell'informatica, la diffusione delle reti telematiche esistenti e la creazioni di nuove reti, ha permesso a chiunque di usufruire dell’accesso attraverso un "punto" o "nodo" della rete, molto più vicino al proprio distretto telefonico. In questo modo i costi telefonici si riducono al solo tratto di rete telefonica che collega l’utente al proprio punto di accesso alle reti telematiche interconnesse, attraverso il quale potrà consultare o colloquiare con qualsiasi computer in quel momento analogamente connesso in rete.

Come ben sappiamo, fruire di macchine dotate di un’interfaccia utente "amichevole", fino a poter "cliccare" per inviare comandi, grazie alla comunicazione ipertestuale (testo ed immagini in movimento) è alla portata di tutti:

Oggi, l’aggiornamento dei server avviene in tempo reale, ed al costo di una telefonata urbana in Italia (in altri paesi la consultazione è gratuita) od a prezzi più vantaggiosi.

E’ infatti possibile consultare il contenuto dei computer dislocati in tutto il mondo (soltanto conoscendone l’indirizzo), comunicare in tempo reale con utenti di altri continenti soltanto con un clic del mouse.

Tralasciando al momento gli aspetti commerciali che tratteremo diffusamente più avanti, va osservato come Internet ha assunto un suo "ruolo sociale" di "comunità virtuale". Questo aspetto è tra i più nuovi rispetto al tradizionale modo di comunicare, di vivere e di pensare. Per questo motivo è l’aspetto che, soprattutto inizialmente, tende a spaventare chi si avvicina alla rete. Il vocabolo "virtuale" che utilizziamo, però, indica immediatamente che si tratta di una forma di surrogazione: l’utente di Internet per quanto possa comunicare con altri utenti è comunque solo avanti al monitor del proprio computer. Eppure le forme di comunicazione tra utenti offrono un orizzonte molto ampio: è possibile utilizzare un video telefono, scrivere sullo schermo del proprio computer essendo immediatamente visibile ad un altro utente, oppure consultare gli interventi degli utenti, in merito ai più disparati argomenti, ed intervenire a propria volta nella discussione.

A patto quindi che si intenda Internet come un mezzo eccezionale e mai come un fine, consultando le "bacheche" degli utenti è possibile apprendere, anche tecnicamente, molto più di quanto spesso riesce a leggersi su taluni periodici, quanto meno per l’immediatezza della comunicazione, ma si può discutere analogamente di calcio o di arte culinaria.

Affronteremo più diffusamente questo argomento nella parte finale di questa guida.

Come si riescono a coprire le lunghe distanze in Internet?

In realtà in Internet le distanze fisiche non esistono, nel senso che non hanno alcuna influenza sulle comunicazioni. La distanza fisica nel senso comunemente inteso, cioè la velocità di scambio di dati tra due computer, dipende dalla quantità e qualità delle linee telematiche o telefoniche che tra essi si frappongono, e quindi esse possono restituire risultati diversi da quanto farebbe pensare la distanza fisica reale. Fino a pochi anni fa, e prima della diffusione di Internet in Italia, come abbiamo accennato, per consultare una Centro di Servizi (malvagia traduzione di B.B.S.) in America, occorreva raggiungere il computer "server" della B.B.S. Americana usando la linea telefonica tradizionale e quindi con una telefonata intercontinentale; oggi è sufficiente connettersi ad un computer "server" locale con una telefonata urbana per utilizzarlo al fine di collegarsi ad un qualunque Centro Servizi collegato ad Internet.

In Italia attualmente questi servizi vengono offerti da molteplici ditte specializzate, siano esse costituite soltanto per fornire l’accesso ad Internet (ISP: Internet Service Provider), comunemente dette "Provider" o "Fornitori di Accesso ad Internet", siano esse già società di gestione telefonica.

Le offerte commerciali sono le più diverse: quelle tradizionali prevedono il versamento di una quota forfettaria o dettagliata, per collegarsi, passando attraverso il computer del Provider, a tutti i server del mondo collegati in quel momento alla rete W.A.N. (World Area Network). In tal modo i tempi di connessione non dipendono più dalla distanza fisica, ma dalla quantità delle risorse disponibili sul server al quale si accede e dalla quantità e qualità delle linee che lo collegano con un determinato paese con il quale si desidera comunicare, ed infine dal traffico telematico esistente in entrambi, come vedremo meglio parlando di connessione LAN e Modem..

L’abbattimento dei costi è tale che oggi diverse compagnie telefoniche "dirottano" le normali utenze foniche sulle linee telematiche, come vedremo meglio più avanti (Telefonare via Internet con o senza computer).

(Infine, valuteremo come vengono gestite le risorse condivise ed il ricorso ai siti "mirror".)

 

 

 

 

http://utenti.tripod.it/GiuliodellaValle/guide/2_lastoria.htm
Martedì, 09-Nov-1999 20:44:00 CEST